CS CESINTES STATI GENERALI 2021 – 15 06 2021

COMUNICATO STAMPA

 Si è chiusa la VI edizione degli Stati Generali dell’Intelligence Economica e del Security Management “Uscita dal Tunnel”
La via di fuga? Grazie alla “Disruption”
#CesintesStatiGenerali2021

Si è chiusa l’ 11 giugno 2021 la VI edizione degli “Stati Generali dell’Intelligence Economica e del Security Management” (https://www.cesintes.it/stati-generali-dellintelligence-economica-e-del-security-management/), organizzata dal CeSIntES, Centro di Studi e Ricerche interdisciplinare del Dipartimento di Ingegneria dell’Impresa “Mario Lucertini” dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Il titolo: “Uscita dal Tunnel”. Dove il tunnel è quello della pandemia, che ha lasciato al buio aziende e intero Paese e dal quale il convegno si proponeva di individuare possibili vie di fuga, ragionando con studiosi, manager ed esperti su cosa si è fatto finora e cosa si può ancora fare, dal punto di visto economico, sanitario, sociale.

Il CeSIntES svolge attività di ricerca e formazione di eccellenza sui temi dell’Intelligence Economica – come attività al servizio delle decisioni strategiche, attraverso concetti, strumenti, metodologie, conoscenze e competenze sviluppate in diversi contesti, commerciali, istituzionali, accademici, operativi, scientifici e industriali – e del Security Management, che gestisce la Sicurezza aziendale, presidiando e tutelando il patrimonio dell’azienda, tangibile ed intangibile, fatto di proprietà, persone, know how, informazioni, dati, conoscenze, processi e sistemi. Con la scelta di convocare annualmente gli Stati Generali, il CeSIntES interpreta quella che è stata l’attività di un organo consultivo capace di riunire le “forze” economiche dello Stato, attraverso un appuntamento periodico con le diverse componenti del “sistema” italiano di intelligence economica e security management per analizzare scenari e fenomeni che coinvolgono il Paese e le sue aziende. L’evento è stato dedicato alla memoria di Bruno Pellero, apprezzato componente del Comitato Tecnico del CeSIntES.

Parola d’ordine: disruption. Tra i primi obiettivi il raggiungimento di un equilibrio tra Salute ed Economia. Per farlo il filo rosso che ha unito i diversi contributi – a breve consultabili al link https://www.cesintes.it/stati-generali-dellintelligence-economica-e-del-security-management/ – è stato quello della “disruption”, cambiamento repentino che apra e  nuovi e diversi modi di pensare, progettare, agire. È così per Francesco Farina, direttore del CeSIntES, che ha insistito sulla opportunità di cogliere gli insegnamenti derivati dal nostro modo di affrontare la crisi pandemica, ma per ripensare i criteri stessi di progettazione e programmazione, utilizzando il concetto di by design per costruire scenari e valutare conseguenze ed impatti e lavorando ad una vision di identificazione del sistema-Paese.  Gianluca Ansalone (Novartis Italia), ha ricordato come la crisi pandemica abbia condotti gli Stati ad una competizione per la salute dei cittadini, e la politica a contrapporsi alla scienza. Opportuno viceversa ripartire dal metodo scientifico, accettandone gli eventuali fallimenti, ma abituando così le nuove generazioni ad ottenere risultati con prove e verifiche e comportamenti che a tale metodo scientifico si attengono. Tra gli elementi verso i quali attuare discontinuità quello della dipendenza dell’Italia da altri Paesi che la pandemia ha messo in luce: in sanità, con la mancata produzione di un vaccino italiano; in ambito tecnologico (5G, AI, robotica);  in ambito ‘security’, con la progettazione per lo più estera; nel campo delle materie prime, indispensabili – avverte Angelo Spena (CeSIntES e docente Università Tor Vergata) – per la costruzione delle catene del valore delle transizioni ecologiche e digitali. Ritardo, anche, nel campo della ricerca e dello sviluppo, Ne ha parlato  tra gli altri Fabiola Massa (CeSIntES e docente Università Tor Vergata) che ha mostrato trend di crescita nelle registrazioni di brevetti e marchi che vedono il primato  dall’area asiaticae assai poca presenza del genio italico. E disruption anche per costruire nuovi equilibri di genere: per Barbara Martini (docente Università Tor Vergata) è stato ormai ampiamente misurato l’impatto della mancata occupazione femminile sull’economia e sul PIL. Andrebbe, piuttosto, rivitalizzato quel corto circuito tra impresa, università e consapevolezza femminile, anche se occorre incentivandolo con meccanismi di premialità per quelle aziende che si doteranno di una “certificazione di genere”.

Cosa serve? Per Massimo Giannini, coordinatore CeSIntES, serve una strategia di sistema che concentri e valorizzi risorse sulle ricerche finalizzate ad anticipare l’innovazione, monitorando le politiche pubbliche per il raggiungimento degli obbiettivi prefissati; serve focalizzare gli investimenti sui settori maggiormente strategici per l’economia italiana, che a cascata possano sortire effetti sugli altri. E gli investimenti, questo il suggerimento, dovrebbero puntare ad una logica di moltiplicatore interno, evitando che le catene del valore si sbilancino all’esterno.  La pandemia ha accentuato crisi economiche e finanziarie esistenti, rendendo ancora più appetibili tante aziende, marchi, iniziative “made in Italy”, all’investitore straniero. Bernardo Argiolas (Presidenza del Consiglio dei Ministri) ha quindi evidenziato la necessità di tutelare il tessuto imprenditoriale italiano attraverso una evoluzione del principale strumento che il Paese possiede a questo scopo, il golden power. LaSicurezza aziendale – e il Security Management con essa – è la funzione che durante la pandemia in azienda più è stata in grado di rispondere con efficacia e anche quella che nel contempo sta vivendo i cambi di paradigma da essa generati, in particolare sull’organizzazione del lavoro. Massimo Marrocco (CeSIntES e AIPROS), Giuseppe Accardi (CeSIntES e COOPSERVICE), Pierluigi Pelargonio (CeSIntES e SKY) , Francesco Ceccarelli (ENEL) hanno offerto il loro contributo su questo tema, insistendo sulla necessità di ulteriore evoluzione in senso innovativo della funzione, approfittando anche delle opportunità offerte dagli investimenti in innovazione tecnologica, per restare capace di affrontare sempre nuove sfide, superare velocemente shock economici come quello attuale, puntando sulla centralità delle persone come fattore indispensabile per arrivare agli obiettivi preposti.

Le persone al centro. Il fattore umano è stato al centro di molti interventi, per come l’individuo ha reagito e sta reagendo nelle diverse fasi della pandemia, come ha partecipato o reso vane le politiche ed i tentativi di mitigarne le conseguenze, come sta cambiando le sue abitudini, come sta affrontando le sue nuove paure, paure da cui è, in qualche caso, paralizzato. Fabrizio Di Staso (ATAC) ha raccontato gli sforzi in azienda per andare incontro alle esigenze di sicurezza dei cittadini, alle loro confusione e incertezza che hanno creato paura e diffidenza. E poi per assecondare le nuove abitudini nel muoversi individuale e sociale che hanno inciso sui servizi per la mobilità e su quelli pubblici in generale.  Fattore umano e sociale anche al centro delle preoccupazioni espresse da Isabella Corradini (CeSIntES e Centro Ricerche Themis) per le conseguenze del lockdown su soggetti spesso privati del necessario supporto psicologico, per le poche risorse disponibili, per mancata pianificazione e formazione del personale, con danni non facilmente misurabili, come depressione, paure, cambio abitudini e atteggiamenti lavorativi, sociali e familiari: un fattore psicologico che non andrà assolutamente sottovalutato nel prendere, per il futuro, le dovute misure. Riguardo alla gestione generale della crisi pandemica, Luisa Franchina, CeSIntES e Partner Hermes Bay, ha ricordato come il piano pandemico esistente, costruito con approccio militare e di difesa civile, inglobi metodologie, strumenti di difesa e strategie su cui l’Italia è ritenuta a livello internazionale un’eccellenza.

Comunicare per bene.  La Comunicazione è stata la protagonista delle conclusioni degli Stati Generali da parte di Nicola Bonaccini (CeSIntES, esperto di comunicazione strategica), che con la matita rossa e blu ha tracciato luci e ombre delle varie iniziative di comunicazione che hanno accompagnato la gestione pandemica. Una volta di più si è convenuto come sia determinante saper comunicare con precisi comportamenti, con le giuste fonti, i giusti messaggi, i giusti tempi, affinché la comunicazione possa essere un davvero efficace assist nelle scelte e nell’assunzioni di decisioni e un aiuto concreto per le persone. Di fronte ad una crisi pandemica, ma anche di fronte ad ogni, possibile, crisi futura.

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